Perugia in prima linea nella lotta contro i disturbi alimentari
- Andrea
- 3 ago
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I disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una delle sfide più urgenti per la salute pubblica, con un aumento significativo dei casi soprattutto tra i giovani. Per far fronte a questa emergenza, il consigliere comunale Lorenzo Mazzanti, primo firmatario, in collaborazione con i gruppi consiliari Pensa Perugia e Anima Perugia, ha depositato un Ordine del Giorno presso il Consiglio Comunale di Perugia. L'iniziativa mira a sensibilizzare l'opinione pubblica, migliorare la prevenzione e garantire un supporto adeguato a chi soffre di questi disturbi.
Un problema di dimensioni allarmanti
In Italia, i disturbi alimentari coinvolgono circa 3 milioni di persone, di cui il 90% sono donne. Tra gli adolescenti, i numeri sono ancora più preoccupanti: il 59% dei casi si registra tra i 13 e i 25 anni, e il 6% dei casi interessa bambini sotto i 12 anni. L'Umbria non fa eccezione a questa drammatica tendenza, con 22.000 persone colpite e un preoccupante 30% di pazienti con meno di 14 anni. Questi disturbi rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti, configurandosi come una vera e propria "epidemia sociale".
La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione: i dati mostrano un aumento del 30% dei nuovi casi e una crescita del 50% nelle richieste di prima visita. Anoressia nervosa, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata (BED) sono le diagnosi più comuni, con conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale di chi ne soffre.
Gli obiettivi dell'Ordine del Giorno
Attraverso questo Ordine del Giorno, il consigliere Mazzanti e i gruppi consiliari Pensa Perugia e Anima Perugia intendono proporre misure concrete per affrontare l'emergenza. Tra le azioni principali previste:
1. Campagne di sensibilizzazione: Verranno promosse iniziative di comunicazione istituzionale, utilizzando anche i social media e i canali digitali, per aumentare la conoscenza del problema e diffondere informazioni utili come il numero verde nazionale «SOS disturbi alimentari» (800 180 969).
2. Mappatura delle risorse locali: Sarà avviato un dialogo con le reti e gli enti socio-sanitari del territorio perugino per creare una mappa aggiornata delle strutture che offrono servizi di ambulatorio, day hospital, ricovero ospedaliero e riabilitazione residenziale. L'obiettivo è migliorare l'accesso e la qualità delle cure.
3. Formazione degli operatori sanitari: Verrà incentivata la formazione specifica per medici di base e pediatri, spesso il primo punto di contatto per i pazienti, per favorire una diagnosi precoce e un corretto indirizzamento verso i centri specializzati.
Un impegno collettivo per un problema complesso
“I disturbi alimentari non sono solo una questione individuale, ma un fenomeno che colpisce famiglie e comunità intere. La loro natura complessa richiede un approccio multidisciplinare e un impegno condiviso da parte di tutti: istituzioni, società civile, scuole e famiglie,” ha dichiarato il consigliere Lorenzo Mazzanti.
I disturbi alimentari sono patologie insidiose, spesso egosintoniche, che rendono difficile per chi ne è affetto riconoscere la necessità di aiuto.
L'adozione di misure tempestive e l'accesso a cure di qualità possono fare la differenza, prevenendo gravi conseguenze fisiche e psicologiche, oltre a ridurre il rischio di cronicizzazione.
Un'attenzione particolare ai giovani
Tra le cause più comuni di questi disturbi emergono fattori socioculturali, come la diffusione di standard estetici irraggiungibili e il fenomeno del body shaming. “La difficoltà di accettare il proprio corpo, unita a pressioni sociali e a comportamenti denigratori, è spesso all'origine di stati depressivi, ansia e disordini alimentari,” ha aggiunto Mazzanti. Le campagne di sensibilizzazione saranno quindi rivolte in particolare ai giovani, coinvolgendo scuole e famiglie in un percorso di educazione alla consapevolezza e all'accettazione di sé.
Invito alla collaborazione
I gruppi consiliari Pensa Perugia e Anima Perugia ribadiscono l'importanza di un lavoro congiunto per affrontare questa emergenza. “Non possiamo permettere che tanti giovani continuino a soffrire nel silenzio. La nostra comunità deve fare la propria parte, offrendo ascolto, sostegno e risorse adeguate,” hanno affermato i rappresentanti dei gruppi consiliari.



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